Gli uomini? Sono maschilisti nell’intimo, anche se a volte non se ne rendono conto. E ‘frenano’ questo loro impulso solo grazie a un interruttore, posto in un’area del cervello. Se però quest’area viene inibita, le persone, anche se giovani e con un grado di istruzione elevato, cedono allo stereotipo secondo cui il binomio successo-potere è ‘una cosa da uomini’. La conferma al sospetto di molte donne arriva da uno studio tutto italiano, pubblicato su ‘Neuroimage’. La ricerca è stata condotta presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca da Zaira Cattaneo, ricercatrice del Dipartimento di psicologia, Costanza Papagno, docente di psicobiologia e psicologia fisiologica, Giulia Mattavelli, dottoranda presso lo stesso Dipartimento ed Elisa Platania, neolaureata in psicologia alla Bicocca. I ricercatori hanno utilizzato un test che misura le credenze implicite delle persone sul genere (Gender Implicit Association Test, IAT) e lo hanno sottoposto, attraverso il computer, a 62 studenti della Facoltà di Psicologia (31 uomini e 31 donne). Durante il test appariva al centro del monitor un nome di persona, che i partecipanti dovevano classificare come maschile o femminile usando un tasto destro o sinistro. Successivamente, i partecipanti dovevano classificare – usando gli stessi tasti di risposta – alcune parole come legate a una nozione di ‘forza’ o di ‘debolezza’. Quando è stato chiesto di utilizzare lo stesso tasto di risposta per classificare ‘femminile’ e ‘forza’, i nodi sono venuti al pettine: i partecipanti maschi hanno commesso più errori rispetto a quando lo stesso tasto è stato usato per classificare ‘femminile’ e ‘debolezza’ (e viceversa per i nomi maschili). Gli scienziati dell’Università Bicocca hanno così scoperto che – nei maschi – c’è una forte tendenza ad associare il sesso maschile a nozioni legate alla forza, quali potere, autorità, successo, prestigio.