Nel Belpaese gli interventi di ‘restyling intimo’ sono in aumento: solo a Milano se ne contano fino a 200 l’anno e il ritmo di crescita è del 20-30%, con una presenza di pazienti uomini sempre più significativa. Sul lettino degli specialisti si stendono manager rampanti e casalinghe, studentesse e impiegate. “E c’è persino chi chiede un prestito per potersi permettere l’intervento”, assicura all’Adnkronos Salute Gianfranco Bernabei, specialista in chirurgia plastica ed estetica e presidente di Arpleg. Perché, paradossalmente, “a bruciare di più non sono i difetti visibili davanti a uno specchio, ma quelli più nascosti. E i chirurghi specializzati in ritocchi alle parti intime diventano bisturi dell’anima e della mente”, spiega l’esperto in occasione del primo Congresso internazionale dell’Arpleg, ‘Genital Plastic Surgery and Aesthetics’, in programma fino a domani nel capoluogo lombardo. Così, per lo stesso motivo per cui si chiede un lifting facciale, oggi ci si sottopone a trattamenti di ‘ringiovanimento genitale’. E anche su questo fronte si fanno largo gli interventi più soft. Obiettivo degli interventi: “Correggere un difetto e rendere più sicura di sé la donna, aiutarla a ritrovare il piacere perduto con l’età, garantendo un nuovo turgore e tonicità alle parti intime. In fondo per una donna avere problemi di questo genere è come fare i conti con i capelli bianchi”, spiega Bernabei. Oltre il 50% delle richieste è per interventi di ringiovanimento a livello di piccole e grandi labbra; seguono un 20% di interventi di ringiovanimento vaginale, e un altro 20% di trattamenti medico-estetici con convalescenza azzerata.