La nascita dell’estetica old money è dovuta The Four Hundred, una lista di tutti i più grandi e fashionable nomi della New York Society e una socialite Caroline Schermerhorn Astor, ricordata più semplicemente come la signora Astor.
Una lista che sembra distaccata dal tempo: molti dei discendenti delle famiglie presenti sono tutt’ora personaggi influenti ed aristocratici che fanno a gara per l’attico più grande sulla Fifth Avenue.
Si trattava quindi di una generazione di persone che nella New York Society negli anni ’60 erano le prime “influencer”, il cui gusto unico e l’ammirazione per i designer americani aiutarono a dare risalto alla moda americana sull’intera scena globale.
Feste sfarzose ed eleganti come “Black & White Ball al The Plaza Hotel” di Truman Capote, scrittore e romanziere di Colazione da Tiffany erano le occasioni di incontro dell’élite newyorkese, dove sfoggiare abiti di classe ed alla moda.
In Italia questa particolare moda prende piede con il boom economico tra gli anni ’50 e ’60 e lascia forse nell’immaginario comune uno scenario ben preciso di ciò che si intende per Dolce Vita.
Uno stile di vita caratterizzato da gite in barca, weekend in montagna o sul lago di Como e battute di caccia, fortemente legato a famiglie di alto rango come gli Agnelli che hanno lasciato un impronta su quello che è l’ideale del lusso e della vita Made In Italy.
Oggi è la Gen Z a voler rivivere il fascino di questa old aesthetic, così in contrasto con la moda streetwear ed il fast fashion.
La ricercatezza nel ricreare outfit simili, così eleganti, ha generato un interesse virale sui social, primo fra tutti TikTok.
La regola aurea che differenzia i ricchi della “Old Money” dai ragazzi che ora adottano lo stile è l’ostentazione: non si manifesta il proprio benessere economico, né tantomeno si parla del costo di un accessorio o di un vestito. Mantenere un basso profilo, sobrio ed elegante, è il tratto distintivo dello stile Old Money. Capi sartoriali, tessuti di altà qualità, item basici e palette colori neutre, sempre chic e sporty all’occorrenza.
Tra le icone a cui ispirarsi, dicevamo, ci sono sicuramente Jackie Kennedy e Lady D, sempre raffinate e impeccabili. Superfluo citare i brand da avere come punto di riferimento, tra Hermès, Chanel, Lacoste e Ralph Lauren è impossibile sbagliare. Da tenere bene a mente la classe senza tempo di Max Mara, Loro Piana, Emilio Pucci o Zegna, senza loghi ma facilmente distinguibili. Must-have del guardaroba, tailleur in tweed e minigonne a pieghe, polo in piquet, cardigan in cashmere, camicie in lino, collane di perle e mocassini. Immancabili i maxi blazer, i dolcevita e i foulard annodati in testa o al collo.
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